lunedì 5 gennaio 2009

Al di là del cancro (3)


9. Sei nuda. Sei la notte.


Il male, dicevamo, il diavolo ,le tenebre, l'abisso,
la privatio boni, gli stoici,
Massimo Cacciari, con la sua barba da inchiostro dalmatico
il male che si svuota delle sue valenze negative e misteriose ,
il male che diventa un aspetto integrante della vita
e si tramuta in bene , e allora Adamo che mangia la mela
è il primo atto di coraggio dell’uomo,
che sceglie la conoscenza e la libertà ,
che usa male la propria libertà
e manda affanculo il Padre Eterno
che passeggiava lì nel Giardino
come un guardiano troppo geloso.
Ma quale libertà se tutta la nostra vita
è già condizionata dai geni ereditati ,
dalla nostra nascita,
dalla nostra famiglia,
dalla nostra educazione,
dalle nostre amicizie ,
dal nostro paese natio,
dai luoghi nei quali
abbiamo trascorso la nostra esistenza,
tutte queste variabili
che costituiscono la nostra personalità
e di cui non abbiamo alcuna colpa o merito.
Se uccidi un uomo al di là del fiume sei un eroe
Se uccidi lo stesso uomo al di qua del fiume sei un assassino
L’armonia nascosta è più forte di quella manifesta
Dice Eraclito

E la notte è nuda

è fredda

è cieca

dammi il tuo sguardo

così ciò che è separato

sarà unito




10. Saprò parlare dei quattro sguardi?


E il paradiso? Esiste un paradiso?
Credo di sì, Signora, ma i vini dolci
Non li vuole più nessuno.

Il male è una sfida al pensiero , una provocazione a pensare di più,
a pensare altrimenti
La malattia diventa così lo strumento lo stimolo
verso futuri traguardi medico scientifici
L’allargamento conoscitivo è l’unico antidoto alla depressione
Mutazioni del nostro dna
Il genoma umano e il velista americano Center ,

ex infermiere nel Vietnam,

scopatore sommo di donne d'ogni continente ,

oggi nuovo padrone dell’universo.
Nuovo dio con la testa liscia e la barba bianca.
La catena dei processi cellulari della malattia tumorale
Il male è una caduta un errore
Una reazione una disattenzione
Dobbiamo capirlo, risalire fino alle sue radici

per afferrarne le cause più segrete
Quando il mistero viene svelato

il demone scompare
Non ci sono bianco e nero
Il bene e il male
Ma molte sfumature di grigio
Una luce e la sua ombra
Il dio dei coccodrilli impone loro di mangiare gli uomini
e poi piangere
Cerco il divino nella vita di ogni giorno
Anima socratica, anima come psiche come pensiero
pneuma come vento
Di noi restano le idee
E il patrimonio genetico

che trasmettiamo ai nostri figli
E il quarto sguardo

quello del paradiso

è come un sasso scagliato

contro gli ebrei

che si muta in garofano

quando lo colpisce netto alla tempia.


11.Sugli sguardi della memoria, oltre la morte, soffia il silenzio...


Mi preparo a morire ogni giorno
Recitando la poesia di Pavese
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi…
Le recito ad un’infermiera francese
Violante

sposata ad un salernitano nano
quella che mi farà la barba

in modo divino

Lascio lo spazio agli altri
Come fanno gli animali che da vecchi
Si staccano dal branco
Per andare a morire
Credo che una vita basti e avanzi
Una vita lunga e felice
Dopo la prova terribile
Con figli nipoti per quattro generazioni
E una morte sazia di giorni
A centoquaranta anni
Quando sei ormai velo , spirito,
quintessenza della natura stessa
e il morire è lieve come un volo di farfalla
non ho visto madonne piangere , no,
ma cristi in croce sì, eccome
Che prevalga in noi la tentazione del bene
il paradiso del Tintoretto
in quel quadro dove tutto tende al supremo –
la luce i volti gli sguardi , le mani –
io trovo il segreto del funzionamento della vita
è la cellula che venera il suo dna
la luce divina è il nucleo e attorno ad esso
si assiste ad una venerazione quasi assordante
nella sua immobilità, di ogni singola molecola
tutto sempre e comunque proiettato
con venerazione all’affermazione dell’essere,
del sé
intorno ad essa
Disciogli il tuo cuore nell’acqua come la cartina di Vichy.
come facevamo una volta da bambini

Vedrai poi come ti sentirai meglio.
Falò senza fuoco
Lancia spuntata
Matita stemperata
Pietra di zavorra
Che affonda
Ma senza ansia
Senza panico
Dolcemente quasi
Il delirio astrale si è di sfrenato
Un male calmo e lucente t’appare
E il tuo nome finisce nell’acqua
Con un tonfo
Nel mare stornellano spigolatrici
Con voci di stelle
E uno stupore di ciliegi che sa di rimorsi
Oh com’è dolce morire
Quando fioriscono i ciliegi

dice Mishima orgoglio del Giappone


Sei passato
Sei andato oltre
La tua vita è consumata
È la tua ora suprema
Ora che cosa avverrà?
Sei privo di te
Non avverti più il tuo peso
Le cose d’intorno ti oscillano
È l’incanto sospeso
Tra il suono ovattato
E la nebbia dei cuscini
Ah resta immobile
Allo scuro
Non ti muovere
Per nessun motivo
Resta sommerso
In questo gorgo d’azzurro
Il viaggio sta per finire
Forse

12. C'è una canzone nel cuore dell'aquila. Ma le sua ali la trascinano altrove.


L’anima non sa più nemmeno gridare
Ora i minuti e i secondi sono tutti uguali e fissi
Come i giri di ruota della pompa dell’acqua
Il viaggio finisce qui
Forse
Buona notte.
Dove va la memoria?
Che cosa fa il vento
Gli alberi il mare
I libri le lettere e le voci
Che ho lasciato
Gioca a scacchi
Cavalca il bianco a elle
Vai allo sbaraglio con la regina
Non c’è più alcuna via di fuga
Devi affrontare la battaglia
Mamy, I can’t
Non posso
In questa casa non posso non esiste
Tu hai cuore da leonessa sudafricana
Ma tutto è cancro
Non solo i gas di scarico,
il fumo di sigarette,
e tutti i fumi possibili delle industrie…
non solo i satelliti
e le mostruose antenne via etere….
ma perfino i caffè che colano paraffina ,
e i formaggi a pasta dura
e i datteri in scatola
gli orologi, i pulsanti, i computer, i telefonini,
pieni di luci e aghi radiottivi …
tessitori pazienti e luminosi di cancro…
e i fosfati, i fertilizzanti,
queste divinità agrochimiche,
contaminano il cancro….
Una prevenzione ambientale anticancro
priva di falle sgretolerebbe gli stati moderni,
l’economia , le industrie , sarebbe in tutti i sensi
un prodigioso anticancro,
ma per fare questo non abbiamo né volontà né forze…..
neanche la più modesta raccomandazione
anticancro dell’OMS arriva ad agire sui poteri pubblici…
I politici si sforzeranno sempre di coprire la verità
perché la loro dottrina unica e non troppo segreta,
in qualunque stato di questo mondo,
è che una moltiplicazione all’infinito dei letti di dolore
per dilatare la potenza economica e militare è un fatto accettabile.
Ma I medici non devono preoccuparsi
dei danni politici ed economici

che una loro denuncia può fare,

perché sono danni fatti al male….

Se temono l’allarmismo lascino fiorire il cancro

o cambino mestiere…

Ma il problema non è solo medico e sociale ,
è un enigma del pensiero , uno dei fili vaganti,

difficili da risalire,
al destino umano….l’attività umana inquina….
l’attività umana è cancerogena …
sembra che l’umanità non possa esistere
senza almeno una malattia universale unificatrice,
adeguata ai suoi pensieri e ai suoi mutamenti

parola di Guido Ceronetti.

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