martedì 28 ottobre 2008

John Wayne



A John Wayne

Si dice che nulla sapesse dei nessi
tra tragedia , morale e metafisica.
Prese il cavallo e s'inventò
l'algebra degli indiani
E poi le simmetrie colorate
degli aranci, dei limoni
e dei frutti maturi della California.
Amigo , gli disse John Ford ,
con l'occhio prismatico:
tu sai che io lavoro sui vetri ,
sugli specchi e rifletto la prateria,
il coraggio e l'ultima frontiera.
OK, disse John, io respiro, magno,
fo' l'amore , de mejo nun c’è :
vado a cavallo , e puro a messa ,
canto cor coro, so’ un bravo regazzo;
ogni tanto ammazzo un po' d'indiani,
è vero, ma quanno ce vo’, ce vo’.
Al vecchio decompositore di aloni
fiori freschi e frutti marciti , stava benone.

E fu subito “Ombre Rosse”.
E le ragazze americane “uscirono pazze”
per John ( Ahi, John, ahi , John ,
lo sognavano la notte
e si lisciavano la passerina )
e cominciarono a scuotere
le loro trecce dalle finestre
a spandere odori di mimose
e di rose lungo le strade polverose.
- Ieri ho piantato un salice nel ranch
e gli ho dato il tuo nome, Jane,
diceva John alla prima ragazza
fatta dolcezza d'amore e tutto si mostrava
(si ergeva – sul cavallo –) dalla cintola in su ,
con l'argento del cinturone
che gli grondava sui fianchi e sui lombi.
Poi venne la notte , un chiarore
che scolpiva vittorie
tra i nascondigli e gli spazi grigi scroscianti
i mezzogiorni di fuoco, i dollari d'onore,
e poi la grande panza del Grinta
dall’occhio guercio,
lo dovevano issare sul cavallo con la gru
il vecchio John
e ancora il vitreo battito degli zoccoli
del cavallo sfiancato
dalle sue duecentosesssantuno libbra di carne .
Ahi, John! , ahi, John!, Ahi, John,
è l'ora che disgiunge sogni e pene
siamo all'ultimo chiarore ,
alla nubile notte
che non potrà essere fecondata
dal tuo seme guerriero,
fiore pallido di brace;
affondi nelle distanze,
nessuno più ti chiama ,
nessuno aspetta
e la tua pistola è tutto un tremore.
Ahi, ahi, John!,
un cancro al polmone ti segna il tempo
i tuoi giorni son contati ,
nella solitudine, nel suono delle voci,
nella trafila dei gridi : i sioux e gli apaches ,
i mascaleros e i sciosciones
fanno ressa lungo la pianura
E' un cancro che ti porta via
lo specchio, il prisma e la luce.
E allora tanto vale farne un film.
L’ultimo film da pistolero.
Addio, John… e che la terra ti sia lieve .

Nessun commento: